giovedì 7 giugno 2012

Martina Fratoni

Jesina, 21 anni, il 13 maggio si è aggiudicata la prima prova del Trofeo Femminile FIM. Già l'anno scorso si era distinta nel Trofeo Moriwaki, riuscendo ad ottenere pole e ottimi piazzamenti in gara.
Martina è stata intervistata dal settimanale Motosprint (intervista pubblicata sul numero 23):

Domenica a Vallelunga si corre la seconda prova del trofeo femminile. La prima, l'hai vinta. Come pensi che andrà questa volta ?
Tanto per cominciare vorrei essere sicura di poterci essere, a Vallelunga. Francamente, non pensavo di riuscire a correre quest'anno. Mi ero oramai rassegnata, poi mi hanno chiamata Alessia Polita  e suo padre e mi hanno offerto una Honda per una sola gara. Ora non so che succederà, forse ho trovato una Yamaha, ma è tutto ancora in altomare.


Un vero peccato, considerando che hai corso in passato diverse gare titolate, con buoni risultati. Nel 2008, un ottavo posto al CIV 125, proprio a Vallelunga.
Il problema è sempre quello: i soldi. Non ce ne sono nemmeno per i piloti, figurarsi per le ragazze. Mi sono messa a lavorare, in una casa di riposo, ma i soldi che guadagno mi bastano a malapena per arrivare alla fine del mese. Per le corse, resta poco, anzi nulla.


Eppure la passione è tanta. Come hai cominciato con le moto ?
Per caso e piuttosto tardi. Avevo 14 anni e non ci pensavo proprio alle moto. Poi un giorno mio fratello ha messo in croce il babbo per farsi accompagnare a vedere un suo amico che girava con le minimoto. Sono andata con loro, e hanno insistito per farmi provare. C'è una fotina di quel giorno che ogni tanto riguardiamo: io, sulla minimoto con un vestitino svolazzante... All'inizio avevo un po' paura, poi, un giro dopo l'altro, ci ho preso gusto. È da lì è cominciato tutto.


E speriamo che non finisca qui.
Speriamo davvero. Anche perché basterebbe un piccolo aiuto per realizzare un grande sogno.


Se a vincere al debutto fosse stato stato un ragazzo, gli sponsor sarebbero fioccato, invece è una ragazza ed è stata lasciata a piedi...Cos'altro aggiungere ? Oltre che a sperare che prima o poi la mentalità delle persone cambi ed esca dal 1800, possiamo solo augurare a Martina di trovare una moto per la prossima gara. Perché ha grandi possibilità, aspetta solo qualcuno che le dia un'occasione.